Nuoro

MarianneSin-Pfältzer

Paesaggi umani

14 dicembre 2019 / 30 aprile 2020 - Nuoro

Prima ampia antologica sulla straordinaria attività della fotografa tedesca MarianneSin-Pfältzer.
L’esposizione, realizzata con il contributo della Fondazione di Sardegna, propone gigantografie in bianconero e a colori, stampe vintage, menabò per pubblicazioni, progetti originali per ceramiche, tessuti, video e proiezioni.
La Sardegna nella sua interezza di umanità e paesaggio – che per Sin-Pfältzer sono stati un riferimento costante tale da portarla a trascorrervi gli ultimi anni di vita – vengono rappresentati in questo percorso da scatti iconici, di valore assoluto.
Ma la Sardegna è solo uno dei cuori tematici presenti. Un altro, forse il più importante per il taglio internazionale e per la sua attualità nel dibattito contemporaneo, affronta con forza alcune ricerche legate alle problematiche razziali, ecologiste e animaliste. Temi che Marianne Sin-Pfältzer è andata maturando sentendosene coinvolta, schierandosi a difesa della disparità e diversità, sostenendo l’importanza della cultura e dell’educazione come strumento di emancipazione individuale per la costruzione di un maggiore equilibrio nella società.
Con i suoi scatti, la fotografa lotta contro la discriminazione non solo razziale, sociale e religiosa, ma anche in difesa della fragilità della natura, degli animali, dei minori, e così delle culture altre. Argomenti che per lei diventano, dalla seconda metà degli anni Sessanta, il perno fondamentale attorno al quale far ruotare i propri interessi.
In mostra si è dato ampio spazio a tali tematiche, oggi capaci di gettare nuova luce sull’intera opera fotografica di Marianne Sin-Pfältzer, dalla quale emerge con forza l’attenzione soprattutto verso l’infanzia, ch’ella ritrae costantemente nei suoi viaggi internazionali.
L’esposizione si completa con un approfondimento sull’attività di designer, interesse che andrà frequentando via via che avverte la progressiva mutazione della professione di fotografa. Marianne Sin-Pfältzer dagli anni Ottanta spinge quindi la fotografia verso ambiti produttivi, dei quali è una prima sperimentatrice. Questi esiti, ancora di impostazione artigianale, vengono presto surclassati dall’avvento prepotente della tecnologia, capace di rifondare e rimodellare soprattutto il medium fotografico analogico a cui lei rimase legata.

Parte integrante dell’esposizione è l’omonimo documentario di Enrico Pinna e Andrea Mura che ripercorre la vita e l’opera della fotografa con ricchezza di immagini e di testimonianze, fra le quali quella del fotoreporter e storico della fotografia Uliano Lucas.

All’interno della mostra sarà presente un percorso didattico dedicato ai bambini che facilita la scoperta e la comprensione dei grandi temi presentati, propedeutico alle attività educative di SPAZIO ILISSO.

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